Ho
un progetto – ambizioso – scrivere le cose
che gli altri non hanno scritto. Sono stato, infatti, il primo (se non l’unico)
a portare in libreria “fatti e misfatti” di Terra di Lavoro; almeno questo
merito me lo si deve riconoscere, anche se il mio rammarico è racchiuso tutto
in una frase del collega Carlo Desgro il quale, nel parlare del mio primo libro
mi definì “un cronista senza premi e senza scorta”…
Nel
prosieguo di questo filone di “legal-thriler”(*-1)
dopo il successo del mio primo libro “Il delitto di un uomo normale”
(Albatros-Mursia, 2009,tre edizioni)uscito dopo 15 anni di ricerche,
ripubblicato poi nel 2016, con il titolo
di “Il caso Tafuri”, arricchito dall’arringa inedita di Alfonso Martucci e dopo
“Delitti in bianco & nero” a Caserta (Editalia 2017) che dopo pochi giorni
già si avvia alla ristampa ho in animo un nuovo progetto editoriale. Chi è
dotato di estro schizofrenico letterario come il mio “costruisce” e “demolisce”
con le stessa velocità. Mio padre soleva dire:
“Chi fraveca
e sfraveca nun perde maje tiempo”…
Dico
questo per dire che faccio un progetto, ci lavoro per un tempo e poi mi annoia
(non mi soddisfa)e lo abbandono… poi lo riprendo… magari con qualche variante.
Un esempio? Ho iniziato da qualche anno una ricerca sul “delitto d’onore” ed ho
consultato presso l’archivio storico di Avellino il processo del delitto del
Dr. Luigi Carbone (ironia della sorte, nome e cognome omonimo di mio genero).
Il medico di Lapio sgozzò con un rasoio (nel sonno) la giovane moglie perché si
era presentata “non pura alle nozze”, poi lavatosi le mani “lorde di sangue” si
recò in un bar ed uccise una giovane sorella del presunto seduttore. Processo e
riconoscimento del delitto d’onore condanna a pochi mesi…
Numerosi
viaggi ad Avellino con dispendio di energie fisiche ed economiche. Ho
proseguito le ricerche presso l’emeroteca di Capua. Poi convintomi che avrei
dovuto riportare le arringhe di Alfredo De Marsico e Giovanni Porzio (per me
importantissime)per molti inutili e noiose (visto anche che nessun avvocato
giovane o vecchio ha apprezzato le arringhe che ho inserito nel mio “Il caso
Tafuri”) ho abbandonato – per ora - il
progetto. Mi è venuto ora in mente di lavorare alacremente al libro sul delitto
Gallozzi. Però il pensiero è subito volato verso un altro progetto: L’impiccato
di via Galatina… la storie delle sorelle Panarella omicide e incestuose. Accusate
di aver ucciso il fratello confessarono. Nel processo ritrattarono. Una folla
di cittadini alla loro uscita dal carcere gridò: “Assassine”…
Poi
la lampada della schizofrenia giornalistica si è riaccesa ed il mio pensiero è
corso al delitto del commissario Luigi Calabresi. Lo sapete che il suo assassino
Leonardo Marino(*-2) è nato a Pastorano e la sua famiglia vive a Caserta…???
(*-1)Il thriller legale, giallo
giudiziario o ancora thriller giudiziario (spesso si utilizza l'accezione in
lingua inglese di legal thriller), è un sottogenere del thriller, in cui hanno
un ruolo fondamentale le storie di avvocati, pubblici ministeri, giudici ed
altre figure del mondo giudiziario, messe in relazione a fatti criminosi ed ai
processi giudiziari a questi collegati. Il funzionamento del sistema giuridico
in sé gioca una parte importante in queste opere, ed occasionalmente si
potrebbe considerare quasi come uno dei personaggi. Generalmente in queste
opere gli avvocati si ritrovano profondamente e personalmente coinvolti nella
vicenda, mentre il loro cliente è solitamente innocente ed estraneo al crimine
di cui è accusato
(*-2)
Figlio di un casellante di Settimo Torinese, immigrato da Caserta (nato a Pastorano) con la moglie Filomena. Ha tre sorelle. Marino
studiò a Torino dai salesiani, ma nel 1959, quando morì il padre, dovette tornare a casa e fare il
capofamiglia. Nel 1966 entra alla Fiat Mirafiori, reparto verniciatura.
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